Biografia

Reggio Calabria

Gino Zani appena laureatoDopo la laurea continua a lavorare nello studio del Prof. Muggia. L’Università gli propone il ruolo di assistente del Prof. Garrieri, docente di calcolo e statica grafica, in quanto era stato tra i migliori studenti del suo corso. Accetta l’incarico ed inizia l’attività il 1° di novembre del 1908. Il 28 dicembre dello stesso anno un terribile terremoto distrugge completamente le città affacciate sullo stretto di Messina. Lo Stato Italiano, non avendo sufficiente personale tecnico in zona, ricerca ingegneri da inviare nell’area interessata dal sisma. Gino decide di partire per la Calabria come volontario. Partirà il 3 gennaio del 1909, come inviato dell'Università di Bologna, per verificare sul posto gli effetti del terremoto. Il programma è di trattenersi sul posto per un paio di settimane. Giunto a Reggio e messosi a disposizione del Genio Civile, viene mandato in vari paesi della Calabria per verificare il grado di danneggiamento delle costruzioni e provvedere alla demolizione di quelle pericolanti. Conosce in quel periodo lo scienziato giapponese Omori sismologo di fama internazionale, anche lui in Calabria per studiare gli effetti del sisma, ed ottiene i primi insegnamenti in materia di sismologia, una scienza che muoveva allora i primi passi e di cui i giapponesi erano grandi conoscitori. Una volta rientrato a Reggio, ritenendo di avere concluso il suo mandato e pronto a ritornare a casa, scopre, invece, di essere stato nominato Ingegnere Allievo del Genio Civile a seguito di un concorso a cui aveva partecipato in precedenza e riscuote il suo primo vero stipendio. La partenza è rinviata a data da destinarsi. Inizia per il giovane ingegnere una vita avventurosa in giro per la Calabria a piedi o a dorso di mulo per raggiungere i paesi più sperduti, rimasti isolati nel grande caos del dopo-terremoto. Presto le sue doti di tecnico preparato lo mettono in luce ed i primi progetti da lui redatti gli valgono la stima dell'Ingegnere Capo, suo diretto superiore. Con i primi guadagni può acquistare, a San Marino, la casa in cui era nato ed in cui la sua famiglia viveva ancora in affitto. Nel frattempo, a Reggio, va aumentando la stima nei suoi confronti da parte dell'Ingegnere Capo di cui diviene in breve tempo il più stretto collaboratore. Abbandonata la vita di peregrinazioni nei paesi della Calabria, può dedicarsi a tempo pieno allo studio della casa asismica. Nel gennaio del 1911 si riuniscono a Messina, presso la sede dell’Ispettorato del Genio Civile, gli Ingegneri Capi provenienti dalle varie sedi per concordare i sistemi costruttivi da impiegare nell’opera di ricostruzione, con particolare riguardo agli edifici pubblici. In quella sede l'impiego del cemento armato, fortemente caldeggiato da Zani, viene scartato con decisione. Questo avviene per la grande diffidenza nei confronti della nuova tecnica costruttiva da parte di persone che non ne conoscevano affatto le caratteristiche e le peculiarità. Gino Zani allora decide di effettuare una dimostrazione e realizza, con l'aiuto di manodopera non specializzata, alcuni manufatti in cemento armato tra cui una lastra di due metri quadrati spessa soli due centimetri. La appoggia su due cavalletti, ci sale sopra e comincia a saltare invitando i presenti a fare altrettanto. Questo semplice espediente dimostra agli ingegneri intervenuti come il cemento armato sia in realtà semplice da realizzare e, soprattutto, abbia eccezionali caratteristiche di resistenza. Con questo e con altri esempi convince l'Ingegnere Capo della validità delle sue idee. In occasione della elaborazione del nuovo piano regolatore di Reggio Calabria, è sua l’intuizione da cui prenderà forma la sistemazione della Via Marina, quella che sarà poi definita "il più bel chilometro d'Italia". Sarà sempre sua la proposta di un piano regolatore alternativo a quello in discussione proposto da De Nava che prevedeva strade perpendicolari tra loro a formare isolati quadrati. Gino Zani proponeva di articolare strade con andamento irregolare così da seguire la naturale pendenza dei terreni su cui sorge Reggio, ma questa idea è malvista dai proprietari dei terreni e pertanto non viene accolta. Il 18 novembre del 1911 Gino Zani sposa Graziella Spadaro, che, come la maggior parte degli abitanti di Reggio, aveva dovuto assistere al crollo della propria casa. Sopravissuta al terremoto abitava in una baracca di fronte a quella dove dimorava Gino Zani.

Il Palazzo della Prefettura di Reggio CalabriaZani viene messo a capo della III Sezione dell'Ufficio Terremoto del Genio Civile. L'ingegnere Capo gli affida la stesura del progetto del Palazzo della Prefettura, con l’avvertenza che deve essere realizzato in soli tre giorni poiché il Ministro dei Lavori Pubblici ha già stabilito la data per la posa della prima pietra! Zani, pur nel limitato tempo a disposizione, elabora soluzioni originali per armonizzare l'edificio con la forte pendenza dell’area prescelta, tra la Via Marina e la sovrastante Piazza Italia, inserendo due terrazzamenti orizzontali e dividendo il palazzo in due corpi distinti separati da un cortile interno. Questa prima stesura del progetto non viene approvata per la presenza di vincoli tecnici, ciò darà a Zani la possibilità di dedicarsi all’opera con più calma. Il 1 aprile del 1912 il Ministero dei Lavori Pubblici stabilisce definitivamente i criteri per la costruzione di abitazioni civili economiche per conto dello Stato. Viene decretato che le nuove case abbiano ossatura di cemento armato o di ferro in quest'ordine. A questa riunione, tenutasi a Roma, Zani è presente. In una seconda riunione vengono modificate le norme tecniche in virtù delle quali il primo progetto della prefettura era stato bocciato. Zani realizza un nuovo progetto conforme alle nuove norme e prevede per l’opera la realizzazione di un’ossatura in cemento armato. Durante gli scavi per le fondazioni del Palazzo della Prefettura affiorano numerosi reperti di epoca classica, questo episodio segna l’inizio della passione di Zani per l’archeologia. Anche la realizzazione del Palazzo del Genio Civile (oggi sede della facoltà di Legge dell'Università di Reggio Calabria) viene assegnato a Gino Zani. La III Sezione da lui diretta realizza inoltre i progetti del deposito per le privative di Reggio Calabria, la Caserma della Guardia di Finanza, le Case per impiegati dal n° 5 al n° 11, e numerosi edifici pubblici di città vicine: i Palazzi della Sottoprefettura, dei Tribunali e delle Poste e Telegrafi di Palmi, gli Uffici del Registro di S. Eufemia d’Aspromonte, di Melito Porto Salvo la Pretura di Radicena e varie altre realizzazioni. Il giorno 1 dicembre del 1913 nasce il suo primo figlio: Nicola Oreste Zani. Il 18 giugno del 1914 viene istituito l’Ente Edilizio di Reggio Calabria al fine di realizzare la costruzione di case economiche per i cittadini che non avevano diritto ai contributi dello Stato e per gli impiegati. Il 19 luglio 1914 Gino Zani viene nominato Direttore dell’Ente. Il 28 luglio 1914 scoppia la prima guerra mondiale ed inevitabilmente la ricostruzione subisce un rallentamento. Nel frattempo Zani cura la realizzazione di progetti per interi rioni di case popolari e studia sistemi per la realizzazione di elementi in serie per rendere le costruzioni più economiche e veloci gettando le basi dei moderni sistemi di prefabbricazione. Sperimenta l'utilizzo della pomice delle cave di Lipari, materiale di scarto a basso costo che inserito all'interno di blocchi di calcestruzzo si rivela materiale da costruzione economico con ottime caratteristiche. Nel 1916 un terremoto colpisce Rimini; Zani si reca sul posto per verificare gli effetti del sisma sulle costruzioni. Nel 1916 diventa membro onorario della commissione per la conservazione dei ricordi storici e delle antichità Sammarinesi di cui era presidente onorario Corrado Ricci, in seguito sarà nominato Consulente Tecnico ed Artistico. Il 22 agosto del 1918 nasce Giorgio, il suo secondo figlio. Finita la guerra riprende l’opera di ricostruzione. Grazie all’intenso lavoro preparatorio realizzato durante la guerra, vengono completati in poco tempo numerosi progetti con il compiacimento del Sindaco On. Valentino. Viene realizzato il Rione Sant'Anna, un secondo Rione a Reggio Campli, un terzo Rione all'Annunziata e via via tanti altri. Il 26/04/1922 Il Re Vittorio Emanuele III in visita alla città visita il cantiere del Rione S.Anna e Zani fa gli onori di casa. Il 29 ottobre del 1922 il fascismo prende il potere in Italia.